5 Leggende Ridicole Legate alle Sostanze Psichedeliche

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5 Leggende Ridicole Legate alle Sostanze Psichedeliche

Le sostanze psichedeliche sono circondate da un'innumerevole quantità di miti e leggende metropolitane. Anche se alcune storie sono a dir poco ridicole, un tempo sono state considerate autentiche - almeno per un po'. Ecco alcune delle leggende più assurde legate alle sostanze psichedeliche.

Esistono ancora innumerevoli leggende metropolitane legate alle sostanze psichedeliche e ai loro effetti. Alcuni di questi miti resistono e vengono divulgati ancora oggi. In questo articolo, analizziamo le 5 leggende più ridicole legate alle sostanze psichedeliche.

LEGGENDA N.1 - NEI PACCHETTI DI SIGARETTE LUCKY STRIKE OGNI TANTO C'ERA UNA PIACEVOLE SORPRESA

La leggenda narra che le sigarette Lucky Strike siano state battezzate con questo nome per un motivo specifico. A quanto pare, sono state chiamate così perché (ci credereste?) di tanto in tanto, un fumatore aveva un "colpo di fortuna" e nel suo pacchetto trovava uno spinello di marijuana insieme alle sigarette! Chi diffonde questa diceria di solito conosce anche le probabilità di tale eventualità. Qualcuno afferma che si trattava di uno spinello ogni mille stecche di sigarette. Altri dichiarano che un tempo c'era una canna rollata in ogni pacchetto.

Le origini di questa leggenda non sono chiare ma, secondo Snopes.com, questa voce è circolata per "parecchi anni". Lo slogan ufficiale delle Lucky Strike, "È tostata", non risultò molto adatto a confutare questa leggenda. Inutile a dirsi, non esiste alcuna testimonianza attendibile che confermi il ritrovamento di uno spinello in un pacchetto di Lucky Strike.

LEGGENDA N. 2 - I FUNGHI ALLUCINOGENI HANNO ISPIRATO I POTENZIAMENTI DI SUPER MARIO

Nel videogioco Super Mario, il bonus Super Fungo sarebbe ispirato ai funghi allucinogeni - almeno secondo una diceria diffusa. Chi crede a questa leggenda sottolinea la somiglianza visiva tra il fungo del videogioco (cappello rosso con puntini bianchi) e la specie Amanita muscaria, che notoriamente possiede proprietà allucinogene.

La posizione ufficiale dei creatori di Super Mario (ovviamente) è che non esiste alcun collegamento tra il gioco e qualsiasi tipo di droga. Il team ha persino puntualizzato che il potere viene chiamato "Super Fungo" e non "Fungo Magico", per evitare qualsiasi richiamo alle sostanze psichedeliche. Almeno così dicono. Di sicuro ciò non convince molto i complottisti appassionati di videogiochi, i quali sostengono che Super Mario celi un significato molto più psichedelico.

LEGGENDA N. 3 - I BAD TRIP SONO PROVOCATI DA LSD SCADENTE

La leggenda secondo la quale i "bad trip" da LSD sono provocati da "LSD scadente" è nata intorno agli anni '60, durante l'epoca dei "figli dei fiori". Chi partecipò al festival musicale di Woodstock nel 1969 venne persino avvisato di stare alla larga dal "brown acid", potenzialmente nocivo.

È probabile che questo famigerato "acido cattivo" (bad acid) contenesse dosi più elevate del solito, e causasse quindi un'esperienza spiacevole ai consumatori, o i cosiddetti "bad trip". A ciò va aggiunto il fatto che all'epoca (e ancora oggi) non esisteva un controllo qualità per le sostanze psichedeliche. In fin dei conti, però, chiamarlo "bad acid" non fu poi così sbagliato. Infatti, le droghe vendute come LSD spesso contengono ogni genere di sostanza, inclusa fenciclidina e anfetamine. Questi elementi possono provocare effetti diversi, e spesso sgradevoli, in chi li consuma.

LEGGENDA N. 4 - LA BUCCIA DI BANANA FA SBALLARE

Si tratta di una leggenda metropolitana classica, che circola ancora oggi. Alcune persone credono che sia possibile sintetizzare l'LSD, o qualche altra sostanza allucinogena, dalla buccia di banana. La "bananadina" (il nome di per sé è davvero pessimo) sarebbe una blanda sostanza psicoattiva che può essere sintetizzata senza alcuna particolare conoscenza o attrezzatura scientifica. Basta prendere un paio di banane e si può fare festa! Sembra fantastico, vero?

Le leggende riguardo gli effetti del fumare bucce di banana sono iniziate alla fine degli anni '60. A quel tempo la gente non aveva accesso ad internet né ai social media. Il famoso "Anarchist Cookbook" citava i "lievi effetti psicoattivi" della buccia di banana ("musa sapientum bananadine"), insieme ad altri articoli, gran parte dei quali erano bufale. Chi ancora non crede che fumando buccia di banana si ottengano effetti psicoattivi, dovrebbe ascoltare la canzone psichedelica dei Donovan del 1966, "Mellow Yellow", in cui il cantante parla di una "banana elettrica". Avete bisogno di altre prove?

LEGGENDA N. 5 - L'UOMO SUCCO D'ARANCIA

Quella dell'«Uomo Succo d'Arancia» è una delle leggende metropolitane più famose e ridicole legate all'LSD. Secondo questa storia, ad un tizio canadese venne offerto dell'acido ad un prezzo molto vantaggioso, mentre si trovava in viaggio negli Stati Uniti. L'uomo ovviamente non riuscì a resistere, e ne acquistò un quantitativo enorme - qualcosa come varie centinaia di pezzi. Rientrando a casa, per sfuggire ai controlli alla dogana, applicò l'intero foglio di acidi sul suo corpo.

Comunque, lo sfortunato destò dei sospetti, perché al confine gli agenti di polizia lo accompagnarono in una sala d'attesa, mentre la sua auto veniva controllata. Ovviamente, l'uomo iniziò a preoccuparsi e a sudare, perché pensava che anche lui sarebbe stato perquisito. Il sudore impregnò il foglio di acidi, e la pelle iniziò ad assorbire una quantità stratosferica di LSD.

Ben presto, tutto questo acido iniziò a fare effetto. Il pover'uomo iniziò a credere di essere un'arancia, e a quanto pare continua a crederlo ancora oggi. Secondo alcune voci di corridoio, sarebbe rinchiuso in un reparto psichiatrico, e condividerebbe la stanza con una pesca e un ananas. Questa storia viene spesso raccontata con alcune varianti. In una versione, l'uomo vuole sbucciarsi, e inizia quindi a togliersi tutti i vestiti. In altre versioni, egli salta completamente la fase del frutto e si trasforma direttamente in succo d'arancia. La storia prosegue con l'uomo incapace di sdraiarsi o di dormire per paura che qualcuno lo beva. Nonostante l'assurdità di questa favola, essa venne ampiamente divulgata negli anni '60, come strategia intimidatoria contro il consumo di droga. E molte persone credettero davvero a questa storiella ridicola.