Animali che Amano gli Psichedelici Tanto Quanto gli Umani
Pubblicato :
May 28, 2020
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Noi umani non siamo soli nell'amore che nutriamo per le droghe. Molti altri animali hanno identificato delle piante con cui passare momenti divertenti. I viaggi psichedelici sono un fenomeno diffuso tra gli animali, dalla foresta pluviale amazzonica alla tundra artica.
SEMBRA CHE GLI ANIMALI ADORINO LE DROGHE TANTO QUANTO NOI
Gli esseri umani hanno utilizzato gli psichedelici fin dall'antichità. Li abbiamo usati per scopi spirituali, per espandere la nostra coscienza e persino per scopi ricreativi. Inoltre, alcuni accademici ipotizzano che i funghi magici abbiano avuto un ruolo nell'evoluzione del cervello umano. Ma non siamo l’unica specie che va in cerca di queste esperienze.
Anche molti altri membri del regno animale si cibano di piante allucinogene e quelle che alterano la mente. Il motivo? Non ne abbiamo la certezza, ma sembrano divertirsi molto quando lo fanno.
I ricercatori del campo dell'etnobotanica, pensano che gli esseri umani possano essere stati attratti da alcuni psichedelici naturali osservando gli effetti che avevano sugli animali. È proprio così, probabilmente dovremmo ringraziare alcuni animali per averci introdotto ad alcune delle nostre droghe preferite!
Andiamo ad esplorare quali membri del regno animale amano alterare la loro coscienza e con quali droghe.
I MANDRILLI HANNO UN DEBOLE PER L’IBOGA
I mandrilli sono primati originari delle foreste pluviali tropicali del Camerun, Gabon, Guinea Equatoriale e del Congo. Sono le scimmie più grandi del mondo e sembrano sorprendentemente simili ai babbuini. Quando non sgranocchiano frutta o scappano dai leopardi, i mandrilli danno la caccia e si cibano di uno psichedelico estremamente potente: la radice di iboga.
L'iboga (_Tabernanthe iboga_) è un arbusto perenne della foresta pluviale che produce un alcaloide psicoattivo: l’ibogaina. Questa pianta viene utilizzata durante le cerimonie nella disciplina spirituale della religione Bwiti per indurre visioni incredibili.
Anche i mandrilli fanno uso della pianta di iboga, ma in circostanze differenti. I maschi scavano per trovare le radici e le ingeriscono prima di competere per il dominio. Si pensa che conferisca loro un vantaggio fisico prima della competizione e che riduca potenzialmente il dolore.
I GIAGUARI A CACCIA DI AYAHUASCA
I giaguari sono grandi felini appartenenti al genere Panthera. Questi super-predatori grandi e muscolosi sono presenti in una vasta area geografica che si estende dal sud-ovest degli Stati Uniti, attraversa il Messico e l'America centrale, passando per l'Amazzonia fino all'Argentina. I giaguari dell’Amazzonia sono stati osservati mentre si godevano un trip con la pianta ayahuasca (_Banisteriopsis caapi_).
L'ayahuasca è un infuso enteogeno utilizzato nelle cerimonie curative tradizionali dagli indigeni dell'Amazzonia. È composto da diverse piante ed il principio attivo è la DMT, una delle sostanze psichedeliche più potenti del mondo. La pianta di ayahuasca non contiene la molecola, ma produce alcaloidi che impediscono al corpo di abbattere la DMT presente nelle altre piante della miscela.
I ricercatori hanno filmato i giaguari cibarsi della pianta ayahuasca. Dopo l'ingestione, i grandi felini abbandonavano il loro comportamento vigile ed ombroso ed iniziavano a sdraiarsi e fissare le piante soprastanti.
LE RENNE SI ABBUFFANO DI FUNGHI ALLUCINOGENI
L'ovolo malefico (_Amanita muscaria_) è il fungo per antonomasia. Questi funghi sono spesso presenti nei film, nelle fiabe e nell'arte. È ciò che viene in mente quando qualcuno menziona i “funghi velenosi” o i “funghi allucinogeni”.
Questa specie è originaria delle regioni temperate e boreali dell'emisfero settentrionale. Il fungo è noto per sorgere nelle aree subartiche, un territorio che condivide con le renne.
L'ovolo malefico contiene due molecole psicoattive primarie: l’acido ibotenico e il muscimolo. L'acido ibotenico è classificato come una potente neurotossina, mentre il muscimolo è considerato più sicuro e produce euforia, esperienze di distacco corporeo e rilassamento.
Le renne non hanno problemi ad ingerire i funghi e, dopo averlo fatto, mostrano un comportamento simile all'ebbrezza. Sembrano resistere all'acido ibotenico, il quale viene scomposto in muscimolo nei loro apparati digestivi. Il muscimolo sopravvive a questo processo e passa attraverso l'urina.
I Sami (i nativi della Lapponia) hanno capito che le renne fungono effettivamente da filtro per le tossine del fungo. Erano noti per ingerire l'urina delle renne che si erano cibate dell’ovolo malefico per sperimentare gli effetti con poca o nessuna tossicità.
I GATTI NON RIESCONO A RESISTERE ALL’ERBA GATTA
Avrai sicuramente visto online i video virali. I gatti abbandonano il loro normale comportamento istintivo quando incontrano l'erba gatta e, in poco tempo, diventano dei drogati a tutti gli effetti. L’annusano, ci si rotolano dentro e la mangiano pure. Poco dopo, le loro pupille si dilatano ed iniziano a comportarsi in modo strano.
L’erba gatta (_Nepeta cataria_) è un'erba originaria dell'Europa orientale, del Medio Oriente e di alcune parti dell'Asia. Circa due terzi dei gatti hanno un'attrazione intensa per la pianta, compresi felini di grandi dimensioni come le tigri ed i leoni.
La molecola di nepetalattone alimenta questa irresistibile attrazione. Questo monoterpenoide provoca ipersalivazione, sonnolenza, ansia e soprassalti nei gatti.
I DELFINI SI SBALLANO CON LE TOSSINE DEL PESCE PALLA
Gli animali non si procurano le loro droghe solamente dal regno vegetale: alcuni di loro ottengono lo sballo dagli altri animali. Quando minacciato, il pesce palla rilascia una neurotossina potenzialmente mortale. Tuttavia, in piccole dosi, questa sostanza chimica ha un effetto che altera la mente.
I delfini sono stati ripresi mentre approfittavano di questo meccanismo di difesa. Man mano che si turnavano per consumare le tossine del pesce palla, sembravano diventare più felici ed euforici.
ESPERIMENTI SUGLI ANIMALI
Gli esempi citati precedentemente mostrano animali alla ricerca di sostanze che alterano la mente nel loro habitat naturale. Tuttavia, cosa succede quando è l'uomo a somministrare le droghe a determinate specie animali? Tieni presente che alcune persone potrebbero considerare i seguenti esperimenti come crudeltà sugli animali.
SCIMMIE CHE FUMANO DMT
Quando fumata, la DMT produce un effetto psichedelico straordinariamente potente, ma di breve durata. I consumatori segnalano di sentirsi catapultati in dimensioni alternative, abbandonando i loro corpi e interagendo con le entità.
Un esperimento poco etico pubblicato nel 1980 esaminò gli effetti del fumo della DMT su un gruppo di macachi rhesus. Questi animali furono addestrati a fumare sigarette di lattuga in cambio dell'acqua. I ricercatori procedettero con l’isolamento delle scimmie, collocandole in camere di privazione sensoriale in cui erano assenti la luce ed i suoni.
Dopo svariati giorni di isolamento, i ricercatori aggiunsero la DMT nelle sigarette ed osservarono le scimmie auto-somministrarsi la sostanza per diversi giorni. Le filmarono con telecamere ad infrarossi e le osservarono mentre cercavano di schiacciare cose nell'aria. Una scimmia sembrava divertita dagli effetti e continuò a consumare due sigarette intere di DMT al giorno. Un’altra fumò un'intera sigaretta di DMT, si distese sulla pancia ed iniziò a muovere le mani sul pavimento della gabbia.
Secondo i risultati ottenuti, i ricercatori arrivarono alla conclusione che gli animali si auto-somministravano un allucinogeno per ottenere stimolazione in un ambiente vuoto.
I POLPI SOTTO L'EFFETTO DI MDMA
L'MDMA, nota anche come estasi, produce profondi stati di euforia e gioia. Si lega ai recettori della serotonina ed aumenta il rilascio di neurotrasmettitori.
I ricercatori testarono gli effetti della droga sui polpi, creature altamente intelligenti in grado di risolvere problemi complessi. I polpi sono famosi per essere creature antisociali e spesso iniziano a combattere quando incontrano i loro simili.
Quando i ricercatori somministrarono l’MDMA a queste creature tentacolari, iniziarono a socializzare e ad andare d'accordo.
L'USO DEI PSICHEDELICI È UNA PRATICA CONDIVISA NEL REGNO ANIMALE
Sotto molti punti di vista, gli umani potrebbero sembrare esemplari unici rispetto agli altri animali, ma l'uso di droghe non è uno di questi. Molte altre creature assumono sostanze psicoattive potenti. Ancora una volta, non sappiamo con chiarezza i motivi per cui lo fanno. Forse per noia? Oppure per un impulso istintivo? Qualunque sia la causa, è un'esperienza affascinante, condivisa tra molti animali sulla terra.