La Storia Dei Funghi Allucinogeni
Pubblicato : July 1, 2022
I funghi allucinogeni, un tempo capaci di terrorizzare i popoli occidentali, stanno finalmente tornando alla ribalta. Oggi, le persone iniziano a comprendere che i funghi psicoattivi non sono dannosi, ma potrebbero anzi risultare benefici. Ecco una breve panoramica sul mondo dei funghi allucinogeni e del lungo rapporto dell'umanità con essi.
Anche se, probabilmente, non l'avete studiato a scuola, la storia umana è costellata di usanze e tradizioni che prevedono l'utilizzo di droghe. Dagli antichi popoli consumatori di oppio ad Hitler (che assumeva metanfetamina), esiste una vasta schiera di sacerdoti, imperatori, tiranni e uomini comuni amanti delle sostanze che alterano la mente.
La droga che per prima è stata utilizzata dall'essere umano è probabilmente la psilocibina, l'ingrediente attivo dei funghi allucinogeni. Oltre a vantare un lungo e ricco passato, questa sostanza è anche una delle più diffuse.
Il termine “fungo allucinogeno” si riferisce a qualsiasi fungo del genere Psilocybe, che racchiude oltre 200 specie finora conosciute. Cosa hanno in comune questi funghi? Ebbene, tutti contengono psilocibina. Grazie all'elevato numero di specie e alla diversità di ciascuna, i funghi allucinogeni crescono in molte aree del mondo. Non c'è quindi da meravigliarsi che abbiano intrecciato un legame così profondo con gli esseri umani.
QUANDO SONO STATI USATI PER LA PRIMA VOLTA I FUNGHI ALLUCINOGENI?
Il primo utilizzo documentato di funghi contenenti psilocibina risale intorno al 7000 a.C., in base alle pitture rupestri rinvenute nel sito archeologico Tin-Tazarift di Tassili, in Algeria. Le immagini raffigurano degli umanoidi che afferrano dei funghi. L'elemento principale è una creatura dalla testa a forma di ape, con in mano numerosi funghi. Ovviamente, questa non può essere considerata una prova schiacciante che l'autore dei disegni consumasse anche funghi allucinogeni. Tuttavia, considerando l'ampio utilizzo di funghi psichedelici nella storia dell'uomo, l'ipotesi non è del tutto infondata.
Anche se questa è la prima testimonianza documentata dell'utilizzo di funghi allucinogeni da parte degli esseri umani, possiamo supporre che il loro impiego sia stato ben più ampio di quanto le pitture rupestri suggeriscano. In realtà, secondo la teoria di Terence McKenna, il moderno livello di conoscenza e consapevolezza dell'umanità fu raggiunto proprio grazie al consumo di questi funghi. Parleremo di questo argomento dettagliatamente nei paragrafi successivi.
Oltre ad estendersi nel passato, l'utilizzo dei funghi contenenti psilocibina appare molto diffuso anche a livello geografico. In effetti, sembra che questi funghi siano stati ingeriti ovunque crescessero. A quanto pare, molte immagini religiose del Sud-est asiatico sono state influenzate dai funghi allucinogeni. Inoltre, si ritiene che i vichinghi ingerissero l'Amanita muscaria prima di iniziare una battaglia (sebbene non si tratti di un fungo contenente psilocibina) e che i druidi mangiassero gli Psilocybe semilanceata.
Probabilmente, il luogo in cui l'utilizzo di funghi allucinogeni e di altra flora (e persino fauna) psicoattiva è ampiamente documentato ed ancora praticato è l'America centrale e meridionale.
LA STORIA DEI FUNGHI ALLUCINOGENI NELLE AMERICHE
La parola “Teonanácatl”, in nahuatl, la lingua degli aztechi, si traduce letteralmente in “fungo degli dei”. Questo nome non è stato scelto a caso. Si ritiene che gli aztechi, insieme ad altri popoli dell'America centrale e meridionale, venerassero i funghi allucinogeni. A supporto di questa tesi, esiste un ampio assortimento di sculture ed iconografie raffiguranti creature dalla testa a forma di fungo, ritenute divinità.
I primi colonizzatori spagnoli osservarono, e talvolta parteciparono, alle cerimonie che prevedevano il consumo di funghi psicoattivi. A quanto pare, questi rituali erano riservati alle classi superiori della società azteca, poiché era difficile reperire funghi in grandi quantità.
È però sbagliato immaginare che queste società fossero perfette ed in completa armonia, semplicemente perché consumavano funghi allucinogeni. Secondo alcune documentazioni, dopo l'incoronazione di un nuovo imperatore, molti prigionieri venivano sacrificati (il loro cuore estratto dal corpo e la carne mangiata), dopodiché tutti ingerivano funghi psicoattivi. Se non altro, si trattava di un trip davvero intenso.
Gli aztechi non furono gli unici indigeni al mondo ad utilizzare regolarmente i funghi allucinogeni ma, probabilmente, oggi sono i più celebri. Tuttavia, i funghi non erano l'unica sostanza psichedelica assunta da questa popolazione. Ancor più famosa è sicuramente l'ayahuasca, misteriosa bevanda a base di DMT, utilizzata per entrare in contatto con il mondo degli spiriti.
FUNGHI ALLUCINOGENI COME MEDICINA PSICHEDELICA?
Indubbiamente, queste culture consideravano i funghi allucinogeni come una sorta di medicina psichedelica. Ad ogni modo, è importante definire il significato di medicina in questo specifico contesto. All'interno di queste antiche tradizioni, le pratiche religiose, spirituali e mediche erano molto più interconnesse tra loro di quanto siano nella moderna cultura occidentale.
Non è ancora chiaro se questi popoli usassero tali sostanze psicoattive esattamente come noi oggi usiamo le “medicine”.
Tuttavia, stiamo scoprendo che l'idea di una connessione tra funghi allucinogeni e guarigione potrebbe avere fondamento. La scienza moderna sta ancora cercando di capire se, come le usanze tradizionali avevano già compreso intuitivamente, la psilocibina possa influire su disturbi e patologie mentali.
I FUNGHI ALLUCINOGENI SONO COINVOLTI NELL'EVOLUZIONE UMANA?
Terence McKenna, famoso psiconauta e sostenitore di tutte le sostanze capaci di generare trip psicoattivi, suggerì che i funghi psichedelici fossero stati fondamentali per lo sviluppo della consapevolezza umana. Nel suo libro, Il Cibo degli Dei, affermò che, quando i primati scesero dagli alberi ed iniziarono a vagare nella savana o quando le foreste iniziarono a retrocedere lasciando il posto alle praterie, gli ominidi iniziarono a raccogliere e consumare i funghi allucinogeni.
Secondo questa ipotesi, andando a caccia di erbivori, i primi uomini attraversarono regolarmente campi disseminati di escrementi freschi, l'habitat perfetto per lo sviluppo degli Psilocybe cubensis. Per McKenna, questa teoria sarebbe confermata dalla rapida diffusione di ominidi più consapevoli e inclini alla socialità, in un lasso di tempo relativamente breve. Considerando la velocità con cui emersero questi cambiamenti, è probabile che, oltre alla naturale evoluzione, entrarono in gioco altri fattori. Per McKenna, i funghi allucinogeni svolsero un ruolo essenziale.
La “teoria delle scimmie ebbre” è ovviamente indimostrabile, ma resta comunque intrigante. E sebbene non appaia lineare come McKenna asserisce (e probabilmente non lo è), l'idea che le sostanze psichedeliche possano aver contribuito, forse anche in modo incisivo, allo sviluppo cognitivo dell'essere umano non è del tutto irrazionale.
LA STORIA MODERNA DEI FUNGHI ALLUCINOGENI
I funghi allucinogeni sono stati utilizzati per lungo tempo a livello globale, ma in molte parti del mondo sono progressivamente caduti in disgrazia. Ad ogni modo, dobbiamo evitare di osservare l'intero pianeta da un punto di vista occidentale. In gran parte del Sud-est asiatico, il consumo di funghi allucinogeni, sebbene sia illegale, è ancora molto diffuso. Anche altre culture dell'America centrale e meridionale continuano ad utilizzare funghi contenenti psilocibina.
Quindi, il rifiuto e la disapprovazione nei confronti dei funghi allucinogeni non è universale.
Tuttavia, in gran parte del mondo, i funghi psicoattivi vengono stigmatizzati. In America del Sud, gli invasori cattolici associarono il consumo di funghi ai riti pagani ed anti-cristiani delle tribù indigene e, di conseguenza, lo proibirono. La stessa tendenza si diffuse anche tra gli imperi europei e ciò ebbe un enorme impatto sull'atteggiamento nei confronti dei funghi allucinogeni.
Di fatto, i popoli europei si allontanarono da queste ancestrali creature vegetali, al punto che soltanto negli anni ’50 i funghi allucinogeni vennero inseriti nella letteratura scientifica. Nello specifico, ciò avvenne quando Wasson, Heim ed Hofmann (che sintetizzò l'LSD) estrassero ed identificarono psilocibina e psilocina da esemplari di cubensis, prelevati dal Sud America. Questo evento sancì la riscoperta dei funghi psicoattivi in Europa.
Tutto ciò è piuttosto sorprendente se si pensa che i funghi allucinogeni sono stati presenti ed utilizzati in Europa per migliaia di anni.
I FUNGHI PSICHEDELICI AL GIORNO D'OGGI
I funghi contenenti psilocibina sono ancora illegali in gran parte del mondo, ma con alcune eccezioni. Le più rilevanti riguardano:
• Brasile
• Messico
• Giamaica
• Cambogia
• Paesi Bassi (in parte)
In ognuna di queste nazioni, i funghi allucinogeni sono effettivamente legali, piuttosto che decriminalizzati. Tuttavia, nel rispetto della Convenzione delle Nazioni Unite sulle sostanze psicotrope del 1971, la psilocibina rimane una sostanza illegale in molti Paesi. Tale è l'incoerenza delle normative sulle droghe.
Nei Paesi Bassi, i funghi allucinogeni sono illegali, ma gli sclerozi (comunemente noti con il nome di tartufi) contenenti psilocibina possono essere commercializzati legalmente.
Molte altre nazioni stanno valutando la depenalizzazione o la legalizzazione dei funghi psicoattivi. Quindi, in un futuro non troppo lontano, le cose potrebbero cambiare. La psilocibina è attualmente oggetto di ricerche scientifiche relative a condizioni come depressione, danni cerebrali, disturbo da stress post-traumatico ed altro. I risultati di tali studi stanno contribuendo ad attenuare l'ostilità nei confronti di questa molecola.
In ogni caso, non è una novità che gli esseri umani adorino i funghi allucinogeni. Come abbiamo accennato in precedenza, la nostra passione per queste piccole creature vegetali risale a migliaia di anni fa. Nei Paesi occidentali, tuttavia, i funghi psichedelici vengono spesso associati alla cultura hippy che, per prima, intrecciò uno stretto rapporto con queste sostanze nel mondo occidentale moderno.
I FUNGHI ALLUCINOGENI ED IL MOVIMENTO HIPPY
Negli anni ’60, la psilocibina e, più in generale, le droghe psichedeliche ottennero un'enorme popolarità. Il loro utilizzo si diffuse non soltanto tra il movimento hippy, ma in ogni ceto sociale.
In ambito accademico, crebbe l'interesse verso le potenziali proprietà di questi funghi psicoattivi e vennero eseguite numerose ricerche (non necessariamente metodiche). Le più celebri furono quelle condotte da Timothy Leary e Robert Alpert ad Harvard, tra il 1960 ed il 1963, fino al licenziamento dei due studiosi, per cattiva condotta.
A parte questo, fu il movimento hippy a caratterizzare ed alimentare l'utilizzo delle sostanze psichedeliche fino ai giorni nostri, nonché a mantenerle popolari attraverso i successivi anni di “guerra alle droghe”.
Negli anni ’60, le sostanze psicoattive furono così diffuse ed il loro utilizzo illimitato solo grazie ad un vuoto legislativo. Con il passare del tempo, però, i governi iniziarono a temere l'idea che le persone sperimentassero trip psicoattivi. Come mai? Nessuno lo sa con certezza. Sebbene i motivi per vietare alcune droghe siano evidenti, anche se inappropriati, proibire le sostanze psichedeliche sembra un atto infondato basato sulla disinformazione, se non semplicemente crudele. Ad ogni modo, nel 1971, i funghi allucinogeni ed altre sostanze psicoattive furono dichiarati illegali in gran parte del mondo.
Fortunatamente, gli psiconauti interessati agli effetti dei funghi contenenti psilocibina possono ringraziare “Psilocybin: Magic Mushroom Grower’s Guide”, che ha fornito loro tutti gli strumenti per sperimentare in piena autonomia. Questo breve, ma essenziale, libro sulla coltivazione dei funghi allucinogeni, di O. N. Oeric e O. T. Oss, è stato pubblicato per la prima volta nel 1976 e da allora costituisce una fonte di ispirazione ed informazione per una vasta schiera di appassionati di funghi.
FUNGHI ALLUCINOGENI E SCIENZA MODERNA
Anche se i funghi allucinogeni sono illegali, gli scienziati di diversi Stati hanno recentemente ottenuto l'autorizzazione per analizzarli. Dal 1971 fino a poco tempo fa, abbiamo attraversato un periodo oscuro, in cui la ricerca (legale) sulle droghe illegali era rigidamente proibita. Oggi, queste limitazioni si stanno riducendo.
Attualmente, molti studi si concentrano sul rapporto tra psilocibina e disturbi mentali, come depressione, ansia da fine vita, disturbo da stress post-traumatico ed altro. La buona notizia è che questa molecola sembra esercitare una notevole influenza su queste condizioni. Ciò potrebbe aprire la strada ad ulteriori indagini scientifiche e, forse, ad un allentamento delle restrizioni.
Comunque, le ricerche non sono concentrate esclusivamente sui problemi mentali. La psilocibina, e le sostanze psichedeliche in generale, iniziano ad essere utilizzate per esplorare la coscienza umana. Modificando la percezione della realtà, del proprio Sé e del rapporto con il mondo esterno, gli scienziati possono comprendere meglio i meccanismi d'azione del cervello. Gli esperti della University of Sussex affermano che il cervello sotto l'influsso di sostanze psichedeliche sperimenti uno stato di coscienza più elevato rispetto ad un cervello sobrio.¹ Tali conclusioni suscitano più di una riflessione.
COSA RISERVA IL FUTURO PER I FUNGHI ALLUCINOGENI?
I funghi allucinogeni stanno attraversando una vera e propria rinascita, in Europa e nel Nord America. Ancora una volta, è importante sottolineare che molte culture, in altre parti del mondo, non hanno mai dimenticato le potenzialità intrinseche dei funghi allucinogeni, mentre tante altre popolazioni le hanno del tutto accantonate (o quasi).
Con la duplice azione della ricerca scientifica, capace di dimostrare le proprietà della psilocibina ed abbattere i pregiudizi estendendo l'utilizzo della molecola, la situazione potrebbe evolvere nella giusta direzione. È comunque difficile prevedere quanto tempo dovrà trascorrere prima che questa rinascita raggiunga la sua massima estensione.